Drosophila e parassitoidi nelle mele rimaste a terra. Si resta in attesa dell’autorizzazione a importare dall’Asia o dagli Usa i primi esemplari di Ganaspis brasiliensis


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Dall’inizio dell’anno i tecnici della Fondazione Mach che si occupano di Drosophila Suzukii raccolgono ogni settimana nei frutteti di varie zone del Trentino mele rimaste a terra dall’autunno scorso.
L’operazione rientra nel progetto triennale di lotta biologica alla drosophila.
I campioni di mele raccolte vengono messi in incubazione in attesa che dai frutti fuoriescano esemplari di drosophila ma soprattutto di parassitoidi autoctoni specifici.
Finora, dice Alberto Grassi, abbiamo raccolto e classificato alcune specie di drosophila diverse dalla suzukii. Andremo avanti fino a tutto maggio.
Rimaniamo in attesa dell’autorizzazione a importare dall’Asia o dagli Usa i primi esemplari di Ganaspis brasiliensis, parassitoide specifico che nei Paesi di origine della drosophila ha dimostrato una grande efficacia nel contenimento dell’invadente moscerino.